Sono solo!
Questa è stata una grande scoperta e ha occupato tutta la mia attenzione, un timore esistenziale mescolato a un anelito impossibile. Tutto il mio sforzo di amare e di essere amato era alla fine una strategia per distrarmi dall'affrontare la qualità intrinseca di Vuoto che avevo intuito nell'esistenza stessa.
Quello che pensavo di essere come 'io sono' non esiste, se non come una configurazione camaleontica di immagini transitorie e di condizionamenti nel momento. Quando questo riconoscimento ha cessato di essere un mero concetto, tutto è cambiato, o piuttosto, nulla è cambiato, solo il punto di vista, la prospettiva, così per dire. E' un'intuizione incredibilmente liberante, se le viene permesso di permeare la struttura stessa delle cellule. Il conflitto con me stesso ha potuto cominciare a fermarsi e la lotta per manipolare le circostanze che minacciavano la mia immortalità immaginaria ora veniva vista come una lotta inutile.
Quello che sono veramente non è nulla che la mente possa concepire.
Questo è stato la rinascita della meraviglia originaria, della magia originaria. Inoltre è la via verso l'umiltà, il riconoscere che non so e che ogni cosa che pensavo di sapere sono palle. E' difficile essere arroganti quanto dovunque tu vada ti confronti col tuo stesso nonsenso.
Ogni cosa è quello che io sono, indivisibile, e tutto viene vissuto nella più completa perfezione. Questo riconoscimento acquieta la paura.
La resistenza verso quello che appare (paura) è la madre di ogni sofferenza, e simultaneamente un invito a ispezionare le aree dove ancora persistono delle immagini false e identificazioni inconsce che sembrano giustificare il senso di un sé indipendente. Investigare tutto questo con la domanda: 'e' vero o è solo un'altra credenza?' è l'inizio della pratica dell'arte della vita e un nutriente sacramento della Religione dell'Amore, perché inevitabilmente, quando il falso viene visto come falso, il reale manifesta la sua natura di "è sempre stato così", e questa natura è Amore, un Amore che non ha fine né confini.
