E’ possibile sentire critiche, persino insulti, e
trovare un’accettazione profonda in ogni risposta che emerge nel momento,
radicata nella conoscenza ferrea che quello che sei realmente non ha bisogni di
venire difeso? E allora, essendo radicalmente aperto, è possibile trovare delle
perle di verità in quello che stanno dicendo, anche se risultano in una
momentanea umiliazione e distruzione dell’immagine di chi pensavi di essere?
Questo non significa che devi diventare passivo e debole. E’ proprio l’opposto.
Smetti di identificarti come ‘vittima’ o ‘uno che è stato ferito’ e smetti di
vedere l’altro come un ‘nemico’, e rimani aperto e vasto, la capacità infinita per tutta la
vita, per ogni pensiero e sensazione e sentimento. E
qui, nel mezzo del conflitto, scopri il posto dove il conflitto cessa di essere
un conflitto, e ti svegli ad un amore al di là di ogni ragione. Sì ogni
rapporto umano è un invito costante a lasciar andare. Tua madre, tuo padre, i
tuoi amici, i tuoi amanti, i tuoi colleghi, chiunque incontri, ecco qui i tuoi
guru definitivi, i tuoi supremi insegnanti. Ascoltali.
Forse stando in mezzo ai frammenti delle nostre
illusioni distrutte siamo più capaci di incontrare senza paura quelli che
amiamo mentre anche le loro illusioni vanno in frantumi. L’amore è solo uno
specchio.
E
se la totalità che cerchiamo fosse già qui, contenuta nella esperienza
presente? E se tu non fossi veramente per niente una persona
separata, ma lo spazio aperto vasto, oceanico (la consapevolezza, la coscienza,
la presenza, scegli la tua parola favorita…) già libero, già profondamente in
pace? E se quella consapevolezza-coscienza-presenza fosse così vasta,
così amorevole, così tutto abbracciante che in realtà abbraccia ogni pensiero, ogni sensazione, ogni suono, ogni
sentimento, senza pregiudizi, mentre spontaneamente, senza scelte, si
manifestano e poi svaniscono? E se i pensieri e i sentimenti, anche quelli
apparentemente più intensi e apparentemente dolorosi, non fossero per niente
nemici, ma amici cari, intimi, inseparabili dalla Capacità che sei? E se il
risveglio spirituale non avesse niente a che fare con lo scappare
dall’esperienza presente, ma tutto a che fare con lo scoprire questo abbraccio profondo e totale e incondizionato della vita
stessa? E se questo abbraccio fosse
GIA’ accaduto prima di quando è stato cercato? Questo cambierebbe ogni
cosa…e lascerebbe ogni cosa perfettamente immutata.
La
storia della ‘mia vita’ non inizia al concepimento, o nemmeno all’inizio
dell’universo o del tempo stesso, inizia col concetto (la mente pensante, D.).Il
pensiero divide l’interezza indivisibile della vita in ‘cose’ separate. Un
gatto. Un albero. Il sole. Un corpo. Me. Te. Dolore. Gioia. Passato. Futuro. Il
mondo. E così via. Una ‘cosa’ è un pensiero (a thing is a think, gioco di
parole). Senza pensiero possono esserci davvero cose separate? Senza pensiero
abbiamo nessuna possibilità di sapere che cosa sia qualunque cosa sia qui?
Senza pensiero non c’è solo….mistero? Non conoscere? E chi lo sa?
Può la verità, la verità di
chi sei, la verità di questo momento, la verità che realmente cerchiamo, essere
raggiunta dal pensiero? Non è forse già qui la verità, precedente a tutti i
nostri concetti di ‘verità’ e di ‘falsità’? Non sta forse già brillando
luminosa la verità di questo momento?
”L’universo” ha origine e
si dissolve come un pensiero, comparendo nel vasto oceano di coscienza che tu
sei, che è il vero Universo (Uni-verso, trasformato in Uno). E così l’Universo non è più ‘fuori’ di te o
nemmeno ‘dentro’ di te, ma ora è totalmente intimo con quello che sei. La
vastità senza parole dell’Universo sostituisce ‘te’ e la ricerca per tornare a
casa finisce esattamente dove era iniziata, qui e adesso. Benvenuto a casa
esploratore cosmico.
Da un senso di mancanza,
cerchiamo la pienezza e l’appagamento nel futuro. Ma se invece la pienezza che
cerchiamo fosse già qui? Se invece il vuoto che cerchiamo di riempire fosse già
pieno? Se invece la coscienza fosse sempre già piena-appagata con QUESTO, con
tutto quello che appare proprio adesso? E se invece fossimo già un appagamento
VIVENTE in questo momento ma solo non ce ne rendiamo conto? Ah! Questo
rovescerebbe completamente la ricerca spirituale, vero?
Dove c’è un immagine c’è
frammentazione. “Sono un cristiano, tu sei ebreo”. “Sono un bianco, tu sei un
nero”. “Sono un non duale, tu sei un duale”. “Sono nessuno, tu sei qualcuno”.
“Sono rivegliato, tu no”. Non ho più ego ma tu ancora sì. Al di là di tutta
questa frammentazione create dalla mente, chi sei? La risposta non verrà in
parole…
Cercare di innamorarsi è
come cercare di fare battere il tuo cuore all’indietro. Non può essere fatto. Quando si scopre che sono già quello che
sei, la coscienza stessa, non è più necessario nessun tentare. E così non ci
innamoriamo, semplicemente notiamo che lo siamo già e lo siamo sempre stati.
Non ci innamoriamo, è il ‘noi’, il ’me’ e il ‘te’, l’apparenza di quello che ci
sta in mezzo, che si innamora, rivelando l’intimità della nostra assenza.
L’illusione crolla, nell’amore. Sì siamo così profondamente, fondamentalmente
innamorati che non lo realizziamo.
Parole, concetti, pensieri,
sulla superficie dell’oceano, ma nelle profondità dell’oceano, c’è silenzio,
sempre.
Non
ho mai parlato a un’altra persona nella mia vita. Parlo alla coscienza stessa,
intelligentemente mascherata come un ‘te’. E così ‘io’ non
parlo realmente a ‘voi’, anche se è una bella storia da raccontare. Perché
sotto a tutte le parole, sotto a tutti i suoni, le storie, gli accordi e i
disaccordi, c’è qui un amore senza alcun nome, un silenzio che non può venire
disturbato, unì’intimità che è sempre presente, una pace durevole.
I tuoi peggiori timori non
si sono mai avverati. E anche se lo fossero, sei ancora qui. Presente. Vivo.
Respiri. In questo momento la vita è completamente nuova. Quello che sei non
può essere distrutto.
C’è un amore naturale, non
forzato, incausato, privo di sforzo, nel riconoscimento che tu sei quello che
sono, la coscienza stessa. Qui l’antica domanda “come amare” si dissolve…
“Tutti i giudizi sono
cattivi” è il più grande giudizio i tutti! Semplicemente i giudizi appaiono e
scompaiono nella consapevolezza,
semplicemente non sono quello che sei.
Chi sei realmente permette a tutti i giudizi di andare e venire, permette a
tutti i pensieri di sorgere e scomparire, di venire e andare come onde
nell’oceano, come fiamme in un fuoco, come nuvole nel cielo limpido e blu
della coscienza.
Questo momento è esattamente
come è. Questi pensieri, queste sensazioni, questi suoni, sono già ‘dentro’.
Queste onde sono già state ‘permesse’ nell’oceano di coscienza che sei. Ogni
resistenza è vana, e ti esaurisce. (“Vita, tu non puoi entrare” “Ma sono già
dentro!”)
Ci chiamiamo tutti ‘amici’ ‘amanti’ ‘mariti’
‘mogli’, ‘madri’, ‘ padri’, ‘sorelle’, ‘fratelli’, insegnanti’ e
‘studenti’. Eppure al di là di tutte queste storie, sotto a tutti questi ruoli,
che cosa può veramente separarci?
Le circostanze sempre
mutevoli della tua vita sono un continuo invito a risvegliarti a che sei
veramente proprio adesso…anche se credi di esserti svegliato ieri.
Sembra che la parola ‘io’
sia molto incompresa. Alcuni persino la rifiutano o ne hanno paura, o prendono in giro quelli che la usano.
Tuttavia ‘io’ non si riferisce o indica un ‘me’ solido, separato, esistente
indipendentemente, ma questo vasto spazio aperto di coscienza, questo oceano
che Io Sono, che abbraccia, ed è, tutte le onde della vita che appare. Allora
‘io, è un bellissima parola, un suono amabile, che appare e scompare in questa
vastità. |,|,|,|,|,|,|,|,|,………..
Un pezzo di musica, un film,
la natura, un meraviglioso lavoro artistico, delle parole di cuore da un caro
amico, possono commuoverci fino alle lacrime nelle loro bellezza. Ma allora, di
nuovo, allo stesso modo può un mucchietto di escrementi di cane, una tazza di
caffè rotta, o persino un intenso dolore. E’ tutto coscienza che si rivela,
come ogni cosa. Benvenuto a casa a quello che sei.