Quando si lascia che l’Amore si manifesti nel
veicolo in cui si trova a manifestarsi in quello che appare come un individuo….
Quando nessuno condivide con nessuno senza
sapere a priori cosa sta per condividersi….
Si creano aperture in uno spazio dove ci sono
contrazioni o nel fisico o nel mentale o nell’emozionale o nel… e queste
aperture sono rivelazioni che si manifestano a chi le condivide/ascolta,
comprensioni improvvise che aleggiano veloci nel qui e ora del vuoto della
Presenza per dissolversi lasciando il
loro profumo nella memoria energetica di dove sono state percepite.
Queste rivelazioni non sono acquisibili come
conoscenza statica, morta, ma rimangono come tracce energetiche dove possono
innescarsi con più facilità altre aperture di Presenza a Quello Che E’, in un
cadere di veli alla percezione pura che rivela il vuoto della sua Assenza
/Presenza.
L’individuo
in cui si manifestano queste aperture diventa sempre più un veicolo della loro
manifestazione e sempre meno l’individuo che le percepisce, e sono le
rivelazioni stesse che si percepiscono rivelandosi a se stesse inseparabili,
indistinguibili da QUELLO/QUESTO che si rivela a se stesso facendo
esperienza di sé senza nessuno che
faccia esperienza.
Quando l’individuo apparente va a cercare
nella memoria, di che cosa abbia fatto esperienza trova che non è lui ad avere
fatto l’esperienza, ma l’esperienza/percezione dell’apertura che si è
auto-rivelata nell’apertura, allargandosi in una vastità senza confini dove
dovunque è Presenza e il Vuoto risuona nel vuoto.
L’Amore soffre, per così dire, sentendosi
costretto in un linguaggio non dualistico (intendo davvero non dualistico:
neanche questo è adeguato) che lo snatura nella sua assenza di confini. Ogni
parola lo limita e lo confina, nessuna lo rappresenta nella sua Interezza, se
non il Verbo, che crea in continuazione in ogni istante, in ogni dove, in ogni
non si sa cosa perché ancora non è entrata in essere nella sua definizione, neanche il Verbo stesso che non sa chi sia
fino a quando non è in quello che crea; pur essendo sempre il Verbo che nella
sua totale Immobilità osserva indifferente le sue emanazioni/creazioni dal suo
ventre vuoto brulicante di forme caricate d’Amore, folgorate di Luce,
sostanziate di…
Ogni
forma creata è amata totalmente perché è l’Amore stesso sostanziato in forme
senza nessun bisogno che qualcuno ami quelle forme, ogni forma è già in
sé, nel momento stesso della sua venuta in Essere, Amante e Amato.
Il
risveglio non è più l’individuo che scopre la sua assenza ma l’Amore che scopre
la sua Presenza nell’Amante/Amato, che si rivelano continuamente in ogni
forma.
In questo senso la creazione si sta evolvendo
nel tempo apparente dell’Eternità senza tempo moltiplicando le forme che
manifestano l’Amante/Amato.
Non c’è più ritorno al Nulla/Silenzio/Vuoto
da cui si è usciti ma una copresenza, coemergenza, di Nulla/Tutto, Vuoto/Pieno,
Esistente/ Non-esistente che come infiniti fiori di loto si aprono
continuamente in infinite interminabili fioriture dissolvendosi come fumo nel
cielo, ricreandosi nuovi in ogni istante, mantenendo la parvenza di tempo
sempre nell’attimo fuggente in un assoluto grido d’Amore…
L’Amore grida la sua passione.
L’Amore violenta se stesso nelle forme che crea e subito dopo distrugge per poter
creare ancora e ancora, rifiutando ogni staticità perché la Vita è continuo
movimento o Vita non sarebbe e la Passione non sarebbe e l’Amore sarebbe solo
Presenza vuota brulicante di potenziale inespresso/compresso in un contenitore
senza confini….
Ma tutto questo non è successo perché qui non
c’è tempo, non c’è spazio, ci sono Io Completo nella Mia Assenza e l’Amore non
ha bisogno di nulla neppure della creazione Amante/Amato
E’ stato solo un bel sogno, ma che sogno!