...Questa
sensazione di nulla…dapprima era solo nulla. Né piacevole né spiacevole;
semplicemente nulla, e nulla è nulla. Ricordo che ero perplessa e ho continuato a scapparne, un essere umano
non è mai ‘nulla’. Uno è vivo, è un’entità, un essere. Ma ultimamente è
diventata sempre più amabile. C’è una felicità profonda che sgorga da dentro,
dalle profondità più profonde…una beatitudine di non-essere, di non esistere
per niente. A meno che uno non l’abbia
provato è difficile credere che sia così glorioso “non-essere”…
*****
…Era
difficile da formulare in pensieri, ma, seduta lì quieta, mentre lui riposava
ad occhi chiusi, ero molto consapevole del senso di appartenenza. Era una
sensazione meravigliosamente ricca e piena. E’ sicurezza, è pace – sembrava di stare per sempre su una
roccia…appartenendo a quello in me che è parte di Quello. Per la vita o per
la morte. Per sempre. Non si può esprimere in parole. Ma è una profonda
beatitudine che sgorga da dentro, che viene dal proprio centro. E mi sembra che questa profonda
consapevolezza di non-essere venga dallo stesso centro che ne è responsabile. Il non-essere è la sostanza stessa di cui
siamo fatti. Senza di esso la resa non è possibile….Sto cercando di
descriverlo al meglio perché se qualcuno mi leggerà voglio trasmettere la
convinzione che non c’è d’aver paura
del non-essere. Per la mente può
essere una prospettiva spaventosa, ma che può sapere la mente di NON ESSERE? E’
una beatitudine incredibile, assoluta....
*****
Solo
Lui importa...a cui vola il mio cuore in muta preghiera di aiutarmi verso la
Verità...e questa meravigliosa sensazione di appartenenza, di nulla, di
bellezza profonda, misteriosa, come una canzone lontana..
...La
realizzazione che ogni nostro atto, ogni
nostra parola, ogni nostro pensiero influenzi non solo il nostro ambiente ma
anche che, per qualche ragione misteriosa, formi una parte integrale e
importante dell’Universo, che si ben inserisca in esso come per necessità,
nello stesso momento che lo facciamo o diciamo o pensiamo, è un’esperienze
soverchiante e addirittura dirompente.
La
responsabilità tremenda di questo è terrificante.
Se
tutti noi sapessimo soltanto che il nostro più piccolo atto, o più piccolo
pensiero, ha degli effetti che giungono così lontano da mettere in moto forze
che forse potrebbero distruggere una galassia...
Se
lo sapessimo profondamente e assolutamente, se questa realizzazione diventasse
inscritta permanentemente nei nostri cuori, nelle nostre menti, come staremmo
attenti al nostro agire, parlare, pensare.
Come diventerebbe preziosa la vita nella
sua unità integrale. E questo, penso, è quanto lontano possono andare la mente
e il cuore umani e penso che sia anche il fine ultimo del misticismo. Man
mano che andiamo avanti questa esperienza può diventare solo più profonda, non
può diventare di più.
E’
meraviglioso e spaventevole. La responsabilità di questo è terrificante e
affascinante nella sua profondità e completezza.
L’insicurezza,
che ci lascia perplessi, di essere unici e la profonda consolazione di formare
parte del Tutto Eterno e Indiviso, la conoscenza che tutti abbiamo
assolutamente diritto ad esso e che possiamo conseguire la realizzazione di
questo meraviglioso significato della vita: siamo semplicemente parte di tutto
questo...
Il
più piccolo granello di sabbia, me stessa e tutto il resto, parte del grande
accordo che echeggia per sempre...
Dopo
questa realizzazione, che ci arriva lentamente come un ladro nella notte, sembriamo ancora gli stessi per gli altri,
ci comportiamo apparentemente allo stesso modo. Ma la qualità interiore è stata
trasformata, è cambiata così tanto che il mondo non è più lo stesso. Né mai
lo sarà.
Più
di così non riesco ad esprimerlo...
....D’ora
in poi dovrò vivere con la gloria e il terrore di questo....è senza pietà,
inevitabile, talvolta è più vicino, talvolta si allontana, ma mai molto
lontano, sempre dietro l’angolo al bordo della percezione, una “Presenza”
pulsante, dinamica, intensamente virile, intossicante, così completamente
gioiosa, illimitata e libera.
Ma
neanche Presenza è la parola giusta, non so come esprimerlo. Tutto quello che
so è che il fine recederà sempre “perché
l’Amato non può mai essere conosciuto”.
Fonte: “Daughter of Fire”