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UNA VITA TRASFORMATA - Irina Tweedie



...Questa sensazione di nulla…dapprima era solo nulla. Né piacevole né spiacevole; semplicemente nulla, e nulla è nulla. Ricordo che ero perplessa e  ho continuato a scapparne, un essere umano non è mai ‘nulla’. Uno è vivo, è un’entità, un essere. Ma ultimamente è diventata sempre più amabile. C’è una felicità profonda che sgorga da dentro, dalle profondità più profonde…una beatitudine di non-essere, di non esistere per niente. A meno che uno non l’abbia provato è difficile credere che sia così glorioso “non-essere”

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…Era difficile da formulare in pensieri, ma, seduta lì quieta, mentre lui riposava ad occhi chiusi, ero molto consapevole del senso di appartenenza. Era una sensazione meravigliosamente ricca e piena. E’ sicurezza, è pace – sembrava di stare per sempre su una roccia…appartenendo a quello in me che è parte di Quello. Per la vita o per la morte. Per sempre. Non si può esprimere in parole. Ma è una profonda beatitudine che sgorga da dentro, che viene dal proprio  centro. E mi sembra che questa profonda consapevolezza di non-essere venga dallo stesso centro che ne è responsabile. Il non-essere è la sostanza stessa di cui siamo fatti. Senza di esso la resa non è possibile….Sto cercando di descriverlo al meglio perché se qualcuno mi leggerà voglio trasmettere la convinzione che non c’è d’aver paura del  non-essere. Per la mente può essere una prospettiva spaventosa, ma che può sapere la mente di NON ESSERE? E’ una beatitudine incredibile, assoluta....

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Solo Lui importa...a cui vola il mio cuore in muta preghiera di aiutarmi verso la Verità...e questa meravigliosa sensazione di appartenenza, di nulla, di bellezza profonda, misteriosa, come una canzone lontana..

...La realizzazione che ogni nostro atto, ogni nostra parola, ogni nostro pensiero influenzi non solo il nostro ambiente ma anche che, per qualche ragione misteriosa, formi una parte integrale e importante dell’Universo, che si ben inserisca in esso come per necessità, nello stesso momento che lo facciamo o diciamo o pensiamo, è un’esperienze soverchiante e addirittura dirompente.
La responsabilità tremenda di questo è terrificante.
Se tutti noi sapessimo soltanto che il nostro più piccolo atto, o più piccolo pensiero, ha degli effetti che giungono così lontano da mettere in moto forze che forse potrebbero distruggere una galassia...
Se lo sapessimo profondamente e assolutamente, se questa realizzazione diventasse inscritta permanentemente nei nostri cuori, nelle nostre menti, come staremmo attenti al nostro agire, parlare, pensare.
Come diventerebbe preziosa la vita nella sua unità integrale. E questo, penso, è quanto lontano possono andare la mente e il cuore umani e penso che sia anche il fine ultimo del misticismo. Man mano che andiamo avanti questa esperienza può diventare solo più profonda, non può diventare di più.
E’ meraviglioso e spaventevole. La responsabilità di questo è terrificante e affascinante nella sua profondità e completezza.
L’insicurezza, che ci lascia perplessi, di essere unici e la profonda consolazione di formare parte del Tutto Eterno e Indiviso, la conoscenza che tutti abbiamo assolutamente diritto ad esso e che possiamo conseguire la realizzazione di questo meraviglioso significato della vita: siamo semplicemente parte di tutto questo...
Il più piccolo granello di sabbia, me stessa e tutto il resto, parte del grande accordo che echeggia per sempre...
Dopo questa realizzazione, che ci arriva lentamente come un ladro nella notte, sembriamo ancora gli stessi per gli altri, ci comportiamo apparentemente allo stesso modo. Ma la qualità interiore è stata trasformata, è cambiata così tanto che il mondo non è più lo stesso. Né mai lo sarà.
Più di così non riesco ad esprimerlo...

....D’ora in poi dovrò vivere con la gloria e il terrore di questo....è senza pietà, inevitabile, talvolta è più vicino, talvolta si allontana, ma mai molto lontano, sempre dietro l’angolo al bordo della percezione, una “Presenza” pulsante, dinamica, intensamente virile, intossicante, così completamente gioiosa, illimitata e libera.
Ma neanche Presenza è la parola giusta, non so come esprimerlo. Tutto quello che so è che il fine recederà sempre “perché l’Amato non può mai essere conosciuto”.

Fonte: “Daughter of Fire”