All’inizio del processo di risveglio, dell’investigare la realtà
per vedere se la separazione è un fatto reale o solo una credenza, non avevo
nessuna idea di dove mi avrebbe condotto.
Pensavo che avrebbe riguardato solo la mente, quella macchina
tra le orecchie. L’idea era di “ risvegliarsi dalla credenza nei miei pensieri
e vivere nell’adesso”. E allora mi sembrava assai arido. Non avevo nessuna idea
di quello che c’era in serbo per me riguardo al mio corpo e alle storie e
memorie ricche ma inconsce che avevo accumulato negli anni.
Ho avuto quei grandi spostamenti energetici di cui spesso
parlano. E ho pensato di essere arrivato. Erano, per lo più, risvegli a livello
della testa dove si vedeva attraverso le credenze e le varie storie venivano
dissolte. Per alcuni anni dopo quegli spostamenti sentivo una limpida trasparenza dove una volta c’era la
mia mente molto occupata. E questo, di nuovo, mi ha fatto sentire che ero
arrivato. Sento sempre la gente proclamare, in un modo o nell’altro, che sono
risvegliati semplicemente perché hanno avuto un risveglio a livello della
testa. Ascolto con pazienza sapendo che prima o poi anche l’altra scarpa cadrà,
vale a dire che ogni cosa che è stata
immagazzinata nel corpo riaffiorerà e avrà il suo momento fino a quando non
sarà anch’essa investigata.
Vedete, dopo il risveglio a livello della testa, che è quel
risveglio nel momento presente dove uno comincia a sentire che non c’è nessun
sé, il risveglio del corpo è solo all’inizio. Nella mia esperienza il corpo ha
le sue memorie, le sue forme, colori, storie, contrazioni. Gli ultimi anni sono
stati un processo di dispiegamento graduale nel corpo, un’apertura dopo
l’altra. E la strada non è stata sempre facile, Di fatto, a volte, è stata
assai dolorosa.
La prima ad aprirsi è stata l’area del mio petto, proprio subito
dopo il risveglio iniziale. Che cosa intendo per apertura del cuore? Niente di particolarmente
mistico. E’ solo che ho sentito il mio petto limpido e aperto, caldo e
amorevole. Ormai da otto anni non sento
emozioni (negative o positive) nell’area del petto. Lì c’è solo una pace calda,
limpida, trasparente. E’ piuttosto semplice in realtà. L’area del cuore è
aperta. Non c’è molto di più da dire.
Ma l’area pelvica, lo stomaco e la gola non si sono ripulite
così facilmente. C’è voluto tempo. Dopo il risveglio di testa ho iniziato ad
essere acutamente consapevole della contrazioni nell’area pelvica. Questa area
era densa, contratta e tesa. In questo periodo l’assuefazione sessuale era
fuori controllo. Non la stavo realmente agendo ma i pensieri dell’assuefazione
erano presenti e sembravano essere legati a quella contrazione pelvica. E’ come
se quell’area del corpo stesse gridando follemente per del piacere, per una
scarica della tensione sessuale. E nulla l’avrebbe soddisfatta per molto,
nessun atto sessuale, nessuna pornografia. Indulgevo in queste cose e trovavo
una liberazione temporanea di questa energia densa che durava solo per qualche
giorno. Poi la contrazione tornava e con essa l’assuefazione sessuale.
Con le Indagini Viventi (Living Inquiries una tecnica di investigazione messa a punto da Scott Kiloby) ho avuto finalmente uno strumento per investigare questa contrazione molto profondamente. Dimorare, guardare e sentire in quell’area. Vedere immagini, parole, andare e venire, tutte apparentemente connesse a quell’area. Sembrava che l’area pelvica avesse una sua propria mente, un suo film, un suo insieme di significati. Man mano che i significati venivano distillati fuori dalla contrazione hanno cominciato a liberarsi. Tutto quello che è rimasto è stato calore e spaziosità.
Quando l’area pelvica si è aperta la grande differenza tra il
petto e l’area pelvica aperti-ora ha reso la contrazione dello stomaco e della
gola ancora più ovvia. Lo stomaco e la gola era dove tutto veniva trattenuto. Lo
stomaco teneva tutta la ricerca del potere, il volere intenso. La gola sembrava
bloccata, incapace di esprimersi liberamente. E queste aree portavano le loro
piccole assuefazioni, dolore, tristezza e rigidità. Queste erano contrazioni
profondamente impiantate che erano resistenti a quasi qualunque investigazione
spirituale, meno Indagini Viventi. Le Indagini è l’unico strumento che mi ha
aiutato ad aprire lo stomaco e la gola. Ma non è stata una passeggiata. Mesi e
mesi di pazienza infinita, di dimorare e sentire gentilmente in quelle aree.
Mesi a scavare fuori le parole e le immagini che erano incapsulate nelle
sensazioni in quelle aree.
E finalmente, attraverso questa gentile e accurata
investigazione, quello aree hanno cominciato ad aprirsi. Ho visto che quello che negli anni avevo chiamato un corpo era in
realtà una combinazione di parole, immagini ed energie che apparivano su uno schermo proprio in fronte a me. Per anni
avevo pensato che questo gioco di parole, immagini ed energie fosse un corpo,
una certa unità fisica. Ma nell’investigazione tutto questo ha cominciato
lentamente a dissolversi.
Non voglio dipingere questo sviluppo come un qualcosa di
terribilmente stancante o non degno di investigazione. E’ stato molto utile
investigare queste aree del corpo. Molto ricco, di fatto. Molto, molto ricco. Amorevole, compassionato e un sacco di
altri aggettivi che non mi curo di aggiungere a questo post.
All’inizio non avevo nessuna idea che il risveglio non fosse
solo a livello della mente. Riguarda altrettanto, e forse di più, il corpo e le
storie che ci sono profondamente iscritte.
Il risveglio del corpo è stato la parte di questo processo di
svelamento più remunerativa e rivelativa.
Ora so che una delle trappole più grandi è proclamare di essere
arrivati. Sì, la ricerca può finire. Sì, si possono avere quegli spostamenti
energetici in quello che viene percepito come spazio non-duale o unità. Ma il disvelamento (“unfolding”) continua ad
accadere, con o senza il nostro consenso. Ed è largamente un disvelamento nelle
caverne più profonde del nostro corpo fisico.
Se stai passando attraverso questa incarnazione sappi che qui
fuori c’è sostegno. Ci sono molti di noi che possono e vogliono sostenerti. Non
hai bisogno di credere alla religione di “sto ancora cercando” né a quella di
“ho concluso”. Puoi osservare il processo dispiegarsi naturalmente e
organicamente con le persone che passano anch’esse attraverso questo o quelle
che ci sono già passate.
Se sei interessato a sapere di più puoi unirti alla stanza del
"Living Inquiries" di Scott Kiloby. Se questo posto ti mette sulla difensiva o
non ti sembra per te solo tu puoi deciderlo. Sto solo dicendo “unisciti a me,
perché il sentiero senza sentiero all’incarnazione è doloroso ma
straordinariamente ricco”. Mi sento così fortunato di avere questo corpo umano, di osservarlo svilupparsi e aprirsi in
questo modo.