La
Presenza è sempre presente. E’ sempre stata presente e sarà sempre
presente. E ogni attività che avviene in essa è un’attività che viene
percepita con la mente. In quella percezione sì c’è qualcuno lì che si percepisce separato e che deve andare in cerca della Verità.
Ma in realtà è tutto accaduto dentro a quella Presenza assolutamente presente.
E’
come svegliarsi da un sogno. All’improvviso ti svegli e realizzi “Ah!
Sono a casa!” E non solo sono a casa, ma anche lo sono sempre stato.
Non
sono mai stata da nessun’altra parte. Tutto il resto è stato solo
immaginazione, una percezione di me che non è a casa e che cerca la casa
e così via. Accade solo per grazia. Ed è così misterioso e incredibile vedere che tutto quello che ho fatto non ha avuto nessuna importanza.
Anche se è necessario cercare e avere il desiderio per la Verità.
Ho
cercato consciamente forse negli ultimi dieci anni. Prima ho avuto
un’esperienza quando avevo sette o otto anni che ora vedo chiaramente
come un risveglio. E poi c’è stata un’altra esperienza quando avevo 9 o
10 anni, non ricordo, è veramente difficile mettere un’esperienza di
Presenza assoluta nel tempo. Ho sempre saputo che c’era qualcosa; l’ho
sempre saputo. Non era come se non lo sapessi e ne andassi veramente in
cerca. Mi ricordo che ne parlavo quando ero una bambina e una teenager
ma nessun sapeva quello che stavo dicendo.
Dicevo
“tutti sono lo stesso” E loro dicevano “ no non lo sono, che cosa stai
dicendo?” Non ho mai conosciuto nessuno che lo capisse.
Il saperlo non se ne va mai via perché non è un qualcosa che esiste nel tempo ed è molto prezioso.
C’è
stato un momento in cui si è bruciato tutto il condizionamento. Nacque
una paura della morte e un desiderio di essere vicino al mio Maestro
E poi l’intero mondo è scomparso e ogni cosa, questo corpo e ogni cosa che era mai esistita scomparvero.
Tutto
scomparve, il mondo così come lo conosco, le pareti e la stanza ed ogni
cosa incluso questo corpo, e tuttavia, io rimanevo. Per me è stato
questo il risveglio.
Ogni
cosa precedente non era che un’esperienza. C’era ancora qualcuno che ne
faceva esperienza. Ci sono state bellissime esperienze, molto potenti,
molto di espansione, anche beatitudine, estrema beatitudine e tutte
quelle esperienze. E prima di quello c’è stato un paio d’anni di
incredibile dolore. Ma tuttavia, fino ad allora, c’era sempre un
qualcuno che faceva esperienza di tutto. C’era ancora una separazione
sottile.
E
fu solo nel momento di questo andare oltre alla morte che questa
separazione finì. Da allora non c’è più nessuna separazione, non importa
che cosa accade, tutto continua ad apparire in Questo, ma non c’è
nessuna separazione.
Non
c’è più nessun confine tra individuo e l’Essere stesso. E tuttavia
porta con sé un certo grado di condizionamento e quel condizionamento ha
bisogno di essere sperimentato. Puoi chiamarlo karma o puoi chiamarlo
evoluzione, qualunque termini usi, ha bisogno di venire sperimentato, ma
non c’è più un “qualcuno” come accadeva prima. Non c’è più un qualcuno
separato da qualcosa. E tuttavia ci deve essere un’assoluta
intransigenza rispetto a quello che si manifesta perché sorge dal
condizionamento e da qualche identificazione e quindi deve essere
guardato senza pietà nel momento che si manifesta, il ché significa che
ci deve essere la volontà di lasciarlo andare con tutto il resto.
Rimani
semplicemente quieto, assolutamente quieto, il ché non significa che
devi smettere di pensare in questo momento. Significa solo che sei
disponibile a stare con esso fintantoché non arrivi al riconoscimento
che lì non c’è nessuno. Altrimenti da qualche parte al livello relativo
c’è sempre un’identificazione sottile. Devi essere disponibile a
rimanere con quello che si manifesta finché non vedi che si dissolve.
Mentre
viene osservato, mentre viene sperimentato, sei disponibile a
sperimentare tutti i livelli di questo condizionamento con tutto il
coinvolgimento e tutto il resto fino a che non scompare.
E in quel momento riconosci, naturalmente, che tutto quello che c’è è Essere.
Neelam
ebbe le sue prime esperienze di risveglio da giovane, in Polonia.
Queste esperienze non vennero capite da chi la circondava. Quando
riferiva a sua madre che noi siamo tutti uno, era accolta con una
risposta negativa. Ma l’interesse in quello che è più reale di là della
nostra mente non la lasciò mai più. Si trasferì in Germania quando aveva
vent’anni, e iniziò seriamente la sua ricerca della Verità che la
condusse prima in America e poi in India nel 1994. Fu in India che
incontrò il suo Maestro, Poonjaji. E fu attraverso la sua totale fiducia
in Poonjaji che si risvegliò alla sua natura essenziale.